I CONCERTI IN VILLA E AL MUSEO XXIV EDIZIONE Maggio – Giugno 2019
CALENDARIO
18 maggio ore 17.30
Villa Foscari detta La Malcontenta, via dei Turisti 9, Mira (VE)
SWING JOB
Federico Zaltron, violino
Nicolò Apolloni, chitarra
Andrea Ruocco, contrabbasso
Swing Job è un gruppo musicale swing anni ’20 e ’30.
Uniti da una forte intesa musicale, Federico Zaltron, Nicolò Apolloni e Andrea Ruocco sono il nucleo centrale del progetto. Il repertorio comprende standard della tradizione americana degli anni ’10, ’20 e ’30 e composizioni del celebre chitarrista franco-belga Django Reinhardt.
La filologia è alla base della ricerca nel suono, nell’arrangiamento e nel linguaggio improvvisativo.
Swing Job si è esibito in importanti festival e teatri tra cui: il Teatro Comunale Città di Vicenza, il Pennabilli Django Festival 2013, l’Antiruggine di Mario Brunello, il Panic Jazz Club di Marostica, il Ferrara Buskers Festival, la Pinacoteca di Brera, il festival Iseo Jazz, il Teatro Morlacchi per Umbria Jaz”, il Festival“Les Rendez-Vous de L’Erdre di Nantes, il“Piccolo Teatro Strehle” di Milano, il Teatro Puccini di Firenze, il Teatro Eliseo di Roma, il Teatro Ariston” di Sanremo.
25 maggio ore 17.30
Villa Malvolti, via Trezzo 60
GABRIELE STRATA, pianoforte
C. Debussy: Prèludes Book II (completo)
F. Chopin: 2 Notturni Op.27.
F. Liszt: Après une lecture du Dante, Fantasia quasi Sonata
Definito dalla critica “un talento cristallino di straordinaria sensibilità e dalla tecnica completa”, Gabriele Strata si sta imponendo nel panorama musicale come pianista emergente della sua generazione. Nel 2018 si è aggiudicato la XXXV edizione del prestigioso Premio Venezia, in occasione del quale gli sono state conferite la Targa del Presidente della Repubblica e la Medaglia della Presidenza del Senato. In qualità di vincitore di numerosi concorsi nazionali e internazionali, nel giugno 2016 gli è stata inoltre consegnata la medaglia della Camera dei Deputati per meriti artistici. Si esibisce con regolarità in Italia e all’estero; la stagione 2018/2019 include recital in alcune delle sale da concerto più importanti d’Europa, come la Royal Concertgebouw di Amsterdam, il Teatro La Fenice di Venezia, la Philharmonic Hall di Bratislava, oltre che a Parigi, Bruxelles e al National Centre for Performing Arts di Mumbai. Ha suonato fra gli altri alla prestigiosa Laeiszhalle di Amburgo per lo Steinway International Piano Festival, alla Steinway Hall di Londra, al Teatro La Fenice di Venezia, alla Morse Recital Hall di New Haven (USA), al Teatro Alighieri di Ravenna, alla Sala dei Giganti di Padova, alla Fazioli Concert Hall di Sacile, all’Amiata Piano Festival, al Palazzo Ducale di Lucca, all’Engelmann Recital Hall a New York City, al Theatre de l’Image et de la Photographie di Nizza, all’Obidos Piano Festival in Portogallo, a Bergen (Olanda) per The Holland International Music Sessions. Suoi recital sono stati trasmessi su Rai Radio 3, Sky Classica HD e la portoghese Radio Antena 2. La musica per Gabriele è anche impegno sociale; a 12 anni ha tenuto un recital di beneficienza a Pointe- Noire, Congo, a favore dell’orfanotrofio locale e successivamente ha suonato per le associazioni “Donatori di musica” all’ospedale di Vicenza, “Fortissimo” all’ospedale di San Bonifacio (Verona). Nel 2016 ha tenuto un concerto a Ravenna per raccogliere fondi a favore delle vittime del terremoto dello stesso anno. Nato a Padova il 9 Giugno 1999, Gabriele Strata si è diplomato in pianoforte al Conservatorio di Vicenza con 10, lode e menzione d’onore sotto la guida di Riccardo Zadra e Roberto Prosseda. Attualmente frequenta il Master’s degree alla prestigiosa Yale University con Boris Berman, dove nel primo anno di studi è risultato vincitore del Charles R. Miller prize in qualità di ‘most outstanding pianist’ dell’anno. Frequenta regolarmente masterclass con pianisti di fama internazionale, fra gli altri Elisso Virsaladze, Christopher Elton, Mikhail Voskresensky, Jonathan Biss, John O’Conor, Alexandar Madzar e Benedetto Lupo.
1 giugno ore 17.30
Villa Zajotti, via San Donà 24
GLI ARCHIMEDI
Andrea Bertino, violino
Giorgio Boffaa, contrabbasso
Luca Panicciari, violoncello
Forvojaĝi
Un viaggio musicale attraverso una selezione di brani che ricreano spazi storici e il cammino di pietre miliari del folk, del jazz, del rock and roll e della musica classica, in nome di una cultura che nasce da incontri, correnti musicali e movimenti. Gli Archimedi sono, infatti, degli sperimentatori musicali, con una grande passione per gli incroci culturali. Non a caso i brani scelti ci immergono nell’America e nell’Europa rurali e urbane, tra Ottocento e Novecento, sottolineando come stili e strumenti abbiano viaggiato da un capo all’altro del mondo.
Nati nel 2015, Gli Archimedi hanno costruito la loro identità sulla sperimentazione e sull’unicità della loro formazione, un trio d’archi composto da violoncello, violino e contrabbasso. Tutti e tre gli strumenti hanno in comune la musica classica, ma sono molto rare le composizioni scritte per un trio di questo tipo. Violino e contrabbasso sono caratterizzati da una certa versatilità che li rende ugualmente apprezzati sia nella classica che nel jazz e nel folk. Diventa così possibile per il gruppo mantenere un’impostazione cameristica da trio d’archi e, allo stesso tempo, mettersi alla prova con brani ascritti non solo alla musica classica, ma anche al filone folk e jazz. Partendo da una visione di Archimede creativo e ingegnoso e giocando sulla prima metà del nome, che rimanda palesemente agli archi, il trio si muove entro la ricerca di sonorità ed equilibri o disequilibri nuovi. Gli Archimedi non si trovano a metà tra i generi, ma si basano su un attento studio dei brani scelti. Il centro del discorso musicale è la reinterpretazione, che si risolve in uno stile unico e del tutto personale. La formazione classica dei tre musicisti acquista così nuove sfumature grazie alla spiccata originalità nell’accostamento degli strumenti. Queste due componenti fanno sì che brani classici assumano connotazioni folk, e pezzi jazz acquisiscano nuove sfaccettature scalfite dal suono acustico dei tre strumenti che, a turno, improvvisano e accompagnano.
15 giugno ore 20.30
Chiostro di S. Maria delle Grazie, M9 Museo del Novecento
ANDREA REBAUDENGO, pianoforte
F. Rzewski 36 variazioni su El Pueblo unido jamás será vencido di Sergio Ortega
Andrea Rebaudengo è nato a Pesaro nel 1972. Ha studiato pianoforte con Paolo Bordoni, Lazar Berman, Alexander Lonquich, Andrzej Jasinsky e composizione con Danilo Lorenzini. Ha vinto il primo premio al Concorso Pianistico Internazionale di Pescara nel 1998, il terzo premio al Concorso “Robert Schumann” di Zwickau nel 2000 e al Premio Venezia 1993. Ha suonato per le più importanti istituzioni concertistiche italiane, tra cui le Serate Musicali di Milano, l’Unione Musicale di Torino, il Festival di Ravello, gli Amici della musica di Padova, Musica Insieme di Bologna, il Ravenna Festival . Si è esibito in Russia, Stati Uniti, Francia, Germania, Spagna, Inghilterra, Belgio, Polonia, Portogallo, Svizzera, Irlanda, Serbia, Turchia, Uzbekistan ed Emirati Arabi. Ha suonato come solista con numerose orchestre, tra cui l’Orchestra dei Pomeriggi Musicali di Milano, l’Orchestra Sinfonica di Zwickau, l’Orchestra Filarmonica di Torino e l’Orchestra Sinfonica “Giuseppe Verdi” di Milano. Viene spesso invitato in progetti che lo coinvolgono anche come musicista jazz e improvvisatore. E’ il pianista dell’ensemble Sentieri Selvaggi con il quale si è esibito all’Accademia di Santa Cecilia di Roma, al Teatro alla Scala di Milano, “Bang-on-a-can Marathon” di New York, Dom di Mosca, Sacrum Profanum di Cracovia, Festival MiTo, Festival della Letteratura di Mantova, Accademia Filarmonica Romana, Biennale di Venezia, presentando spesso prime esecuzioni di autori contemporanei e collaborando con compositori quali Louis Andriessen, Michael Nyman, David Lang, James MacMillan, Mark-Anthony Turnage, Julia Wolfe, Ivan Fedele e Fabio Vacchi. Suona in duo con Cristina Zavalloni con la quale si è esibito alla Carnegie Hall di New York, allo Strathmore di Washington, al Teatro della Maestranza di Siviglia, al Festival Ilkhom-XX di Tashkent, al Festival di West Cork, al Festival del Castello di Varsavia, al Festival di Cheltenham, ai Concerti del Quirinale, al Teatro Rossini di Pesaro e nei Festival jazz di Berchidda, Roccella Jonica e Parma Frontiere. Suona in duo con la violista Danusha Waskiewicz, in duo pianistico con Emanuele Arciuli ed è il pianista dell’Ensemble del Teatro Grande di Brescia e dell’Ensemble Kaleido. Con Klaidi Sahatci e Sandro Laffranchini ha fondato l’Altus Trio, che ha debuttato nel 2010 al Teatro alla Scala di Milano. Come solista incide per Bottega Discantica (“All’aria aperta”), con Cristina Zavalloni per Egea (“Tilim-bom”), con Sentieri Selvaggi per Cantaloupe Records (“Child”, “ACDC”, “Zingiber”), con l’Altus Trio per Limen. Insegna al Conservatorio di Castelfranco Veneto.
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